Organizzarsi è importante, ma non sempre facile!

 

Gestire il momento dei compiti può essere particolarmente difficile. Una buona organizzazione può essere determinante nel facilitare questo momento.

 Se il bambino ha difficoltà a farlo autonomamente, le prime volte è lecito chiedere aiuto agli “esperti del mestiere” (mamma, papà, tutor).

 Guidatelo nella creazione di una routine efficace e nella selezione degli “attrezzi del mestiere”.

 

 Selezionare SOLO il necessario! 

  •  Fai tenere sul piano di lavoro solo ciò che è indispensabile per la materia che in quel momento il bambino sta svolgendo (es. matematica: formulario, calcolatrice ecc.)

  •  Quando ha finito fai riporre il materiale al suo posto (es. zaino o libreria ecc.)

  •  Fai prendere l’occorrente per la materia successiva 

 

 

 

 Un metodo di studio efficace parte da una buona selezione del materiale!

 

 Il metodo di studio è il prodotto delle personali esperienze dello studente e lo porterà a utilizzare le strategie acquisite, pensando: “se fino ad ora ha funzionato perché oggi non funziona più?”.

 Quasi mai lo studente sceglie il proprio metodo di studio basandosi sulle richieste didattiche degli insegnanti; ogni anno il carico di studio richiesto aumenta e cambiano le modalità di svolgimento dei compiti assegnati.

Tuttavia, al cambiare delle richieste didattiche spesso non cambia il modo di studiare dello studente, portandolo cosi a sperimentare delle difficoltà tali da demotivarlo.

 Compito del genitore o del tutor che segue lo studente è capire se le difficoltà sono causate da una errata selezione del materiale; in tal caso può essere utile intervenire, trasferendo nello studente una maggiore consapevolezza delle procedure necessarie per selezionare in modo efficace il materiale.

 Solo quando lo studente avrà appreso le modalità per selezionare il materiale riuscirà a rendere utilizzabile il materiale necessario.

  


Scegliere e definire un posto dove studiare è più importante di quello che credi!

 Dedicare un posto esclusivamente per svolgere le attività di studio ha diversi vantaggi. L’utilizzo di un ambiente ogni volta diverso aumenterà le difficoltà di concentrazione in quanto molte delle risorse verranno impiegate nell’adattamento al luogo nuovo. Al contrario, studiare in un posto dedicato ed organizzato per quella specifica attività favorirà la riduzione del tempo di avvio delle attività e renderà più facile la concentrazione.

 In aggiunta, sarà possibile adattare nel tempo quell’ambiente in base alle esigenze personali (personalizzazione), con il vantaggio che ridurrò il tempo necessario per individuare ciò che mi serve per le attività; nel tempo renderò facilmente disponibile ciò che mi serve e diventerò sempre più consapevole di ciò di cui ho bisogno durante il momento dello studio. Più adatto l’ambiente alle mie esigenze, minori saranno le possibili distrazioni; avrò così maggiori risorse da dedicare alle attività di studio, prolungando i tempi di concentrazione.

 Altrettanto importante è scegliere e concordare un luogo confortevole; che sia il più possibile al riparo da fonti di distrazione e dal passaggio di altre persone, adeguatamente aerato ed illuminato. Diversi studi hanno infatti mostrato che un ambiente poco aerato aumenta la stanchezza e l’inefficienza del nostro cervello, mentre una buona illuminazione diminuisce l’affaticamento degli occhi prolungando i tempi di attenzione.

 Quanti di questi punti rispecchiano il tuo luogo di studio?

 


  Mai come in questo periodo è importante creare e mantenere delle routine quotidiane insieme ai propri figli. Un’idea potrebbe essere quella di creare insieme a loro un calendario settimanale in cui inserire il momento dei compiti!

  •  Si potrebbe iniziare con l’elencare insieme a lui le attività che vengono svolte normalmente nell’arco della settimana (es. colazione, video lezioni, compiti, svago, sport, etc..) individuando approssimativamente la durata di ciascuna. 

  •  Stabilire le tempistiche per le attività di studio non è sempre facile! Non esiste una durata ottimale prestabilita: è importante considerare il carico richiesto dalla scuola e soprattutto le esigenze personali dello studente (ritmo di apprendimento individuale, altri impegni). Stabilire insieme le attività lo aiuterà a diventare più responsabile ed autonomo nella gestione delle stesse!
  •  Successivamente è bene stabilire insieme un momento specifico della giornata da dedicare ai compiti (es. dalle ore 15 alle ore 17) cercando per quanto possibile di mantenere quella fascia oraria anche per gli altri giorni. Creare delle routine è particolarmente utile perché consente di interiorizzare più facilmente lo schema della giornata, di prevedere cosa accadrà nel futuro più prossimo. Ciò abbassa notevolmente i livelli d’ansia e rende più scorrevole lo svolgersi delle attività giornaliere!

 Ecco alcune caratteristiche fondamentali per un piano settimanale efficace:

  1.  REALIZZABILE e SOSTENIBILE: programmare le attività e non riuscire a portarle a termine può essere frustrante e controproducente, in quanto ha ricadute sulla percezione di autoefficacia personale e quindi sulla motivazione. Può essere utile quindi, prevedere attività che siamo in grado di portare a termine. Per esempio, è bene definire i ritmi di studio sulla base dei propri tempi di attenzione: aspettarsi di riuscire a mantenere livelli di concentrazione costanti per un'ora o più durante lo studio non è realistico. Meglio prevedere una breve pausa di circa 5 minuti in base ai propri tempi di attenzione (al massimo ogni 45 minuti). 

  2.  VARIABILE e FLESSIBILE: può capitare ogni tanto che i piani settimanali vengano stravolti da un qualche imprevisto! È bene comunque individuare uno spazio orario alternativo nel quale portare a termine l'attività che non è possibile svolgere in quel momento. Se invece ci rendiamo conto che gli imprevisti rispetto al nostro calendario sono frequenti, prendiamoci il tempo di rivederlo insieme e proviamo soluzioni alternative.

  3.  VISIBILE e ACCESSIBILE: il piano settimanale delle attività dovrebbe essere il più possibile a portata di mano. Proprio come una bussola o un diario di bordo! (es. esposto sul frigo o nella sua stanza, così da favorirne la memoria e il ricordo).

 


 Succede a molti studenti di impegnarsi nello studio solo a ridosso di una prova importante!

Tuttavia non sempre l’utilizzo di questa strategia comporta il risultato sperato, facendoci sperimentare frustrazione ???? e  sentire poco capaci.

 Come possiamo quindi sviluppare una strategia di studio più efficace? ???? Innanzitutto, possiamo partire dalla conoscenza del funzionamento della nostra mente. ???? Lo sapevi che la nostra mente può riflettere su se stessa? Questa abilità viene definita “metacognizione” e significa che possiamo prendere consapevolezza anche del nostro modo di studiare!????

Per poterla impiegare al meglio, è necessario apprendere come utilizzarla ed allenarla costantemente. Compito del tutor/genitore che affianca lo studente è quindi sollecitare lo sviluppo di un atteggiamento riflessivo, che possa permetterci di fare previsioni realistiche e accurate dei tempi necessari per lo svolgimento delle attività. In questo modo aumenteremo probabilità di raggiungere gli obiettivi di studio prefissati, alimentando quindi la percezione di autoefficacia dello studente.

???? Andiamo a scoprire insieme come allenare questa abilità! Secondo il Centro di Eccellenza per l’Insegnamento e l’Innovazione Didattica della Carnegie Mellon University è possibile allenare la capacità della nostra mente di riflettere su se stessa seguendo 5 semplici attività

Vediamo insieme la prima:

  • ANALISI DEL COMPITO: cosa devo fare????? 

ISTRUZIONE: Definire chiaramente obiettivi e limiti di tempo.

Ha letto almeno la traccia del compito?” Il dubbio degli insegnanti di fronte ad un esercizio svolto in maniera inappropriata è legittimo. Ciò può accadere poiché tendiamo facilmente a riproporre le soluzioni che hanno funzionato in passato anche di fronte a situazioni e richieste differenti, talvolta in maniera automatica e meccanica. Il primo punto di forza dello studente strategico consiste in un’accurata analisi delle richieste del compito.

ATTIVITÀ:

  1.  Per aiutare lo studente nello sviluppo di questa abilità, poniamo alcune domande ad alta voce: cosa sta chiedendo esattamente questo compito? Quanto tempo ho a disposizione per portarlo a termine? Le prime volte sarà importante riflettere insieme a lui e guidarlo nell’identificazione degli obiettivi del compito e del tempo disponibile per portarlo a termine.

  2.  Rendiamo questa pratica un'abitudine nell'impostare lo svolgimento di un compito.

  3.  Una volta che sarà chiaro come procedere, possiamo lasciare che lo studente si sperimenti nel rispondere da solo a queste domande, limitandoci ad offrire indicazioni di supporto prima che inizi a svolgere il compito.


  • RICONOSCI IL TUO POTENZIALE: punti di forza e debolezza

    ????

     

ISTRUZIONE: Imparare a stimare correttamente tempi e conoscenze necessari.

È stato ampiamente dimostrato che stimare il proprio potenziale non è cosi facile come sembra!

Hai mai sentito parlare dell’effetto Dunning-Kruger?

Sembrerebbe che le persone, ed in particolare gli studenti, presentino delle difficoltà nel riconoscere e stimare le proprie conoscenze e abilità.

CONSEGUENZE: Tali difficoltà hanno effetti rilevanti sulle nostre possibilità di apprendimento e di portare a termine gli obiettivi stabiliti: riducono drasticamente le nostre probabilità di successo!

Come fare quindi per rendere il nostro un apprendimento strategico?

Dopo aver stabilito obiettivi e limiti di tempo (Cosa devo fare?), bisognerà valutare il compito in base alle potenzialità soggettive. Aumentando la consapevolezza delle nostre effettive capacità e dei nostri tempi di apprendimento, sarà più probabile portare a termine i compiti in tempo, con ricadute positive sulla nostra capacità organizzativa, senza dover rinunciare alle nostre attività preferite, ed alimentando così il senso di efficacia personale.

Vediamo quindi come guidare lo studente verso una maggiore consapevolezza delle proprie competenze!

 

ATTIVITÀ:

  1.  Quali conoscenze mi servono per portare a termine il compito????‍♂️

    Facciamo elencare brevemente quali sono le competenze che lo studente pensa siano necessarie per portare a termine il compito richiesto. Se ritiene di esserne già in possesso, possiamo procedere con lo svolgimento, altrimenti bisognerà fare un passo indietro ed acquisire le competenze necessarie!

  2.  Quanto tempo penso di impiegare

    Possiamo costruire una semplice tabella in cui elenchiamo le materie da portare a termine per quel giorno. Accanto a ciascuna materia annotiamo il tempo stimato dallo studente per lo svolgimento, lasciando accanto spazio per indicare l’ora effettiva di inizio e di fine dell’attività.

  3.  Quanto tempo ho effettivamente impiegato????

    Confrontiamo il tempo stimato ed il tempo effettivamente impiegato. Questo aiuterà lo studente ad acquisire consapevolezza dei tempi effettivamente richiesti da ciascun tipo di compito e quindi, nel tempo, a fare stime più accurate.

  4.  Come mai ho impiegato più (o meno) tempo del previsto???? 

    Riflettiamo insieme sui punti in cui abbiamo rilevato discrepanza tra il tempo di svolgimento stimato ed i tempi effettivi.

  5.  Rendiamo questa pratica un'abitudine nell'impostare lo svolgimento di un compito. ????

 


  • PIANIFICA: come posso svolgere il compito? 

ISTRUZIONE: Dedicare all’organizzazione del compito il tempo necessario.????????

Programmare come affrontare un compito aumenta significativamente le probabilità di trovare una soluzione! ????

Eppure davanti ad un compito sgradito spesso tendiamo a rimandarne l’esecuzione oppure iniziamo a svolgerlo mossi dalla fretta di voler terminare, in particolar modo quando ci sembra impegnativo. ????‍♀️????

Questo accade anche agli studenti quando si dedicano al momento dei compiti????

Risultati di ricerca

Risultati web

 

Gli esperti hanno visto che gli studenti meno efficaci tendono ad approcciarsi al compito per “tentativi ed errori”, proprio con il fine di "risparmiare" il tempo da dedicare alla pianificazione, considerato superfluo. Tuttavia questa strategia è poco vantaggiosa! È stato dimostrato infatti che svolgere i compiti con questa modalità porta ad impiegare molto più tempo nel raggiungimento di un risultato. ⌛⌛⌛

Viceversa, diversi studi hanno mostrato che gli studenti più efficaci impiegano più tempo nel pianificare le modalità di svolgimento del compito, raggiungendo molto più rapidamente una soluzione. ⌛????

Dedicare del tempo alla pianificazione significa quindi acquisire un’abilità in più per diventare uno studente strategico! ????????‍♂️

Ma come fare e che indicazioni dare per guidare uno studente nell’apprendimento della pianificazione? ????‍????????‍????

 

ATTIVITÀ:

  1. Il primo passo per una pianificazione efficace consiste nello scomporre il compito in azioni intermedie: soprattutto i compiti più complessi possono sembrare a prima vista spaventosi ed inaffrontabili! ????Trasformare ostacoli insormontabili in gradini alla nostra portata significa stabilire quali sono i sotto-obiettivi che lo compongono. Ad esempio, nella stesura di un testo definire una scaletta dei punti che intendiamo trattare può aiutarci ad affrontare la percezione di impossibilità del compito.

  2. Sequenziare gli step: una volta definito quali siano gli step da eseguire per portare a termine il compito, è il momento di definire quale fare per primo e quali saranno i successivi.????

  3. Mantenere in memoria gli step: tenere a mente la sequenza di azioni da svolgere può tuttavia risultare impegnativo. Per ricordare i passaggi che abbiamo pianificato potremmo quindi metterli per iscritto in una check-list; ogni volta che raggiungiamo uno step potremmo spuntarlo dall’elenco e ridurre la distanza tra noi e il nostro obiettivo! 

  4. Se il compito non è stato portato a termine, manteniamo la calma! ????????‍♂️ Diventare uno studente strategico richiede del tempo e non è semplice imparare a pianificare: riflettere sugli step in cui abbiamo riscontrato difficoltà da una parte ci rende maggiormente consapevoli delle nostre risorse, dall’altra è fondamentale per il passo successivo: UTILIZZA STRATEGIE.

  5.  Come per ogni attività/fase, rendiamo questa pratica un'abitudine nell'impostare lo svolgimento di un compito.????

 


  • UTILIZZA STRATEGIE: la soluzione che ho scelto sta funzionando? 

ISTRUZIONE: Utilizzare strategie per controllare l’efficacia dello svolgimento ♟️

Una volta che avremo inserito nella nostra routine di studio le attività proposte nei punti precedenti, è il momento di personalizzare le strategie! Perché lo studio sia maggiormente efficace non è infatti sufficiente organizzare cosa e come fare.

⚠️ATTENZIONE: Questo è un passo particolarmente complesso e richiederà probabilmente maggior tempo per l’acquisizione. Tuttavia è fondamentale per rendere uno studente strategico e attivo nel proprio percorso di apprendimento! ????

La fretta potrebbe portarci a scegliere strategie poco vantaggiose, rendendo difficoltoso individuare cosa non sta funzionando nella modalità di svolgimento e conseguentemente trovare strategie alternative di risoluzione più adatte al compito ed alle nostre caratteristiche. Se invece avremo già consolidato i punti precedenti, questo passaggio sarà più agevole. E una volta capito come funzioniamo durante lo studio, saremo abili anche di fronte a compiti mai visti prima!!????????

Come possiamo facilitare lo studente in questo passaggio così impegnativo????

Come abbiamo detto, innanzitutto assicuriamoci che le attività precedenti siano state consolidate e risultino stabili nell’approccio all’apprendimento. Dopodiché, eccoci arrivati al momento più creativo: trovare soluzioni per autocorreggersi! Non esiste infatti una modalità migliore in assoluto, ma strategie più efficaci per il nostro modo di apprendere! ????

Sono diverse le attività che possono contribuire al monitoraggio dell’efficacia di quanto stiamo facendo. Più ne conosciamo, più facile sarà trovarne una adatta al compito che stiamo affrontando! Ecco alcuni spunti:

ATTIVITÀ:

  1.  Sviluppare l’automonitoraggio durante ed alla fine di un compitodomande come “Che cosa non funziona?” o “ Considerato il compito, è una risposta ragionevole?” possono essere utili per stimolare lo studente a riflettere sulle modalità di svolgimento impiegate. In caso di difficoltà la risposta alle domande proposte può sollecitare una autonoma ricerca di nuove strategie o una richiesta d'aiuto per la ricerca di nuove strategie.

  2.  Compilare liste con parametri di autovalutazione: sviluppare insieme ad una guida esperta una lista di parametri permette allo studente di monitorare in modo autonomo, ma non completamente soggettivo, lo svolgimento di un compito.

  3.  Riflettere e fare annotazioni sullo svolgimento adottato: al termine dello svolgimento del compito, riflettere insieme allo studente sul perché abbia scelto una strategia specifica risulta efficace per promuovere scelte consapevoli ed efficaci. Molto spesso gli studenti faticano a rendere flessibili le strategie che in passato si sono rivelate utili; promuovere una riflessione sul perchè hanno scelto di fare cosi permette di predisporre lo studente al cambiamento.

  4.  Esercitarsi a revisionare il lavoro altrui: diventare studenti strategici significa non solo essere autonomi nello studio ma anche imparare a condividere con gli altri le nostre strategie al fine di promuovere un reciproco scambio di competenze. Una volta trovata una strategia efficace, tenderemo a non considerare la possibilità di poterla migliorare. Tuttavia aiutare i nostri compagni può essere un ottimo modo per affinare le nostre abilità nel comunicare le nostre competenze, condividendole con chi non le conosce

 


Vai all'inizio della pagina